UNA TOMBA DI FAMIGLIA, UN ESEMPIO DI AMOR FILIALE: IL SEPOLCRO FERRANDI.
RECINTO I, ARCO 95
Entrate nel recinto I e, proseguendo verso est, giungete all’Arco 77; qui si trova il Sepolcro Ferrandi, emblema di amor filiale.
In alto, incorniciato dal timpano di sapore antico, il genietto della morte, un nume tutelare custode benevolo delle sorti della famiglia. Al di sotto la scritta dedicatoria FAMIGLIA DELL’AVV FERRANDI DOMENICO.
Seguono i due tondi, opere di Giosuè Argenti.
Se guardate alla base del tondo raffigurante Caterina Ferrandi vedrete la scritta: Giosuè Argenti fecit nell’anno 1854.
Chi era Giosuè Argenti? Nato a Viggiù il 7 febbraio 1819 e quivi defunto il 29 novembre 1901, al tempo della realizzazione della tomba Ferrandi era un artista ormai affermato, soprattutto nell’area milanese/lombarda. Negli anni a seguire sarà impiegato dalla Famiglia Faraggiana e in particolar modo da Caterina Ferrandi-Faraggiana per la decorazione della facciata dell’amata villa di famiglia a Meina, dove realizzerà undici busti di italiani celebri in pietra di Viggiù.
I due tondi della tomba Ferrandi raffigurano:
CATERINA FERRANDI, madre
DOMENICO FERRANDI, figlio (Morghengo 1805 – Novara 1874)
Le iscrizioni dedicatorie recitano:
a sinistra
QUI RIPOSA NEL SIGNORE
CATTERINA FERRANDI
MORTA LI XXV FEB. MDCCCLIV
DI ANNI LXXI
PIA UMILE CARITATIVA
PER BONTÀ DI ANIMO
PER INTEMERATI COSTUMI
ONORATISSIMA,
LASCIÒ DI SÉ GRAN DESIDERIO
PIÙ DI TUTTI DOLENTE IL FIGLIO
LA RICORDA IN QUESTO MARMO
E SI ALLIETA NELLA SPERANZA
CHE COMPIUTO IL CAMMIN DI SUA VITA
AVRAN NON SOLO DI AMBEDUE I CORPI
TOMBA OSPITAL QUI INSIEME
MA LE ANIME ALLOR CONGIUNTE
INTERNO IL CAVEDIO IN CIELO
A destra
QUI PRESSO LA DILETTA MADRE
DORME NELLA PACE DEL SIGNORE L’AVV DOMENICO FERRANDI
STIMATO MOLTO PER SENNO
MOLTISSIMO PER VERA PROBITÀ
PADRE INCOMPARABILE
CITTADINO UTILE ED INTEMERATO
CHE SENZ’AMBIZIONE D’ONORI
GIOVÒ AL SUO MUNICIPIO
COME CONSIGLIERE E PROVVEDITORE
FU UNO DEI RETTORI
DEL MAGGIOR OSPEDALE DELLA CARITÀ
LA MOGLIE E L’UNICA FIGLIA
CON MESTO DESIDERIO
RICORDERANNO SEMPRE
IL MARITO E PADRE AMANTISSIMO
MORTO SETTUAGENARIO AI 23 FEBB 1874
L’epigrafe cita anche la moglie che gli sopravvisse ma se in realtà la figlia si dimostrò sempre molto affezionata al padre Domenico Ferrandi non altrettanto la moglie, che dopo solo 4 anni di matrimonio lasciò il tetto coniugale per ritornare a Milano dalla madre e che fece ritorno a Novara solo dopo la morte del marito.
Il 18 agosto 1888 Gerolamo Fossa fa istanza all’Onorevole Signor Sindaco di Novara “per aver il permesso di dipingere come nel qui unito schizzo la volta dell’arco sepolcrale nel cimitero Urbano al N. 77, di proprietà Ferrandi”.
Il progetto verrà autorizzato dalle autorità cittadine il 20 ottobre 1888.
Il 10 maggio 1898 vi è una ulteriore richiesta:
“Sul monumento della Famiglia Ferrandi esistente nell’arco sepolcrale N° 77 I° recinto del Cimitero Urbano, si intende aggiungere una cartella di marmo per epigrafe, a tale scopo si unisce il relativo progetto per l’Autorizzazione Municipale”.
Per fare posto a questa iscrizione dedicata alla madre (Losanna 1830 – Milano 1897) Caterina Ferrandi Faraggiana fece togliere l’elogio che il padre aveva fatto scolpire per la propria adorata madre. La dedica appare tanto più importante e tanto più significativa dell’amore filiale di Caterina in quanto riportava all’attenzione il suo essere figlia illegittima: era nata da un avvocato di buona famiglia e da una cameriera di casa Ferrandi che Domenico aveva potuto sposare quando Caterina aveva due anni e solo dopo la morte della madre contraria ad un matrimonio ritenuto vergognoso.
L’epigrafe incisa recita:
FANNY WUILLE DI LOSANNA
VEDOVA DELL’AVV DOMENICO FERRANDI
DI MENTE APERTA DI MODI GENTILI AI POVERI PIETOSA
MORTA IN MILANO IL I DICEMBRE MDCCCXCVII DI ANNI LXV
FU QUI PRESSO IL CONSORTE DEPOSTA
INCONSOLABILMENTE LAGRIMATA
DALLA LORO UNICA FIGLIA CATERINA NEI FARAGGIANA
CHE SERBERÀ SEMPRE RIVERENTE E GRATA MEMORIA
DEI SUOI GENITORI AMATISSIMI CHE L’AMARONO TANTO
Nel 1919 giunge la richiesta di Ugo Ferrandi, lontano parente, di collocare davanti sugli scalini al centro “un pilastrino in marmo nella tomba di proprietà della Famiglia Ferrandi, sotto i portici nel I recinto come da schizzo qui unito, in memoria della defunta OLIMPIA FERRANDI”.
Il progetto era dello scultore C. Debiaggi.
La richiesta probabilmente non venne accolta dato che di questo pilastrino non vi è traccia.
Testi e ricerca immagini: Emanuela Fortuna
Immagini fotografiche: Camillo Balossini
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