Monumentale Novara

Giacomo Fauser. Un Inventore Geniale.

LA VITA E LO SPIRITO. GIACOMO FAUSER. UN INVENTORE CHE HA CONQUISTATO IL MONDO.

 

Cimitero Monumentale Novara Giacomo Fauser Vita

      GIACOMO FAUSER – ASNO, Fondo Fauser, Busta 56, fascicolo 37.1.2

 

    Giacomo Fauser, ingegnere, chimico, è passato alla storia come l’inventore della sintesi dell’ammoniaca. Il suo brevetto ha significato per Novara posti di lavoro ed eccellenza nella chimica industriale, per il resto del mondo enormi vantaggi nel campo agricolo e della produzione alimentare.

    Novarese di nascita (11 gennaio 1892) ma non di famiglia (il padre Felice Fauser era originario del Canton Ticino e la madre Luigia Bellini proveniva da Somma Lombardo), il giovane Giacomo dopo gli studi classici si iscrive al Politecnico di Milano, dove consegue la laurea in ingegneria meccanica il 23 dicembre 1918.

    La Grande Guerra finalmente è finita, è tempo di ricostruire e cavalcare il forte impulso dato agli studi di ingegneria meccanica e chimica. Giacomo Fauser inizia, quindi, a lavorare nella fonderia della famiglia, le “Fonderie Fauser”, e dopo una serie di prove sperimentali realizza la cella elettrolitica Fauser in grado di produrre, mediante la dissociazione elettrolitica dell’acqua e con un limitato consumo di energia elettrica, ossigeno della massima purezza per la saldatura autogena.

    Le lavorazioni delle celle elettrolitiche producono anche idrogeno tecnicamente puro. Non va sprecato! Fauser, quindi, lo utilizza per la sintesi dell’ammoniaca (NH3). Non è il primo perché in Germania nel 1908 si brevetta il procedimento Haber-Bosch, che porta ad un vero monopolio tedesco.

    La Germania sostiene le ricerche sulla sintesi dell’ammoniaca perché fondamentale per la fabbricazione di esplosivi. Al contrario Fauser non ha intenti bellici, desidera impiegare l’ammoniaca per un uso pacifico: produrre fertilizzanti e contribuire a sfamare il mondo

    Sempre alla ricerca di procedimenti che oggi definiremmo sostenibili, riesce nel 1920 a ricavare l’azoto dall’aria grazie alla combustione dell’ossigeno con l’idrogeno realizzando con le sole sue forze e le risorse della fabbrica paterna (la canna di un obice da 320 mm, residuato bellico rinvenuto e opportunamente adattato e attrezzato come reattore in pressione) un impianto pilota da lui brevettato che si diffonde ben presto in tutto il mondo industriale.

    Il suo brevetto attira l’attenzione dell’ingegner Guido Donegani (Livorno 1877 – Bordighera 1947), Presidente della Società Montecatini: il 31 maggio 1921 nasce la Società Elettrochimica Novarese fondata da Fauser, Conti e Montecatini (con capitale per due terzi di quest’ultima), con stabilimento a Novara in zona Boschetto, per la produzione industriale dell’ammoniaca (ben 100kg al giorno) con il procedimento che diventerà famoso con il nome “Fauser-Montecatini”.

    Prende avvio così l’attività di ricerca di Giacomo Fauser che darà vita ai procedimenti per la produzione dell’acido nitrico (1923), del solfato ammonico (1927), del nitrato ammonico (1931) e dell’urea (1935). Tra il 1924 ed il 1925 nascono altri impianti di produzione progettati da Fauser con i capitali Montecatini: a Merano, Crotone, Coghinas e Mas e poi in tutti i continenti, con eccezione della sola Australia.

    Giacomo Fauser, muore il 7 dicembre 1971; al suo attivo la registrazione di ben 16 brevetti:

I.P. 198.374 (23 aprile 1921) Apparecchio sistema Fauser per la produzione di ammoniaca sintetica;

I.P. 198.936 (14 maggio 1921) Elettrolizzatore sistema Fauser per la produzione di idrogeno ed ossigeno;

I.P. 234.814 (7 novembre 1924) Processo per l’ossidazione dell’ammoniaca e per la produzione di acido nitrico;

I.P. 260.200 (14 giugno 1927) Apparecchio per la produzione di sali ammonici;

I.P. 267.076 (22 febbraio 1928) Processo per la produzione di idrogeno e di zolfo;

I.P. 282.365 (13 settembre 1929) Processo per ottenere la dissociazione (cracking) del metano;

I.P. 288.632 (17 marzo 1930) Processo per la produzione di idrogeno partendo da miscela di gas contenenti ossido di carbonio;

I.P. 298.148 (18 aprile 1931) Processo per la produzione di sali ammonici;

I.P. 304.524 (15 gennaio 1932) Processo per la preparazione di nitrato sodico e potassico;

I.P. 330.253 (2 febbraio 1934) Procedimento per ottenere una miscela azoto-idrogeno per mezzo della gassificazione del carbone sotto pressione;

I.P. 334.820 (17 settembre 1935) Procedimento per ottenere solfato di potassio e di alluminio dalla leucite;

I.P. 395.926 (14 febbraio 1942) Procedimento elettrotermico per la produzione continua di magnesio;

I.P. 448.038 (23 ottobre 1948) Reattore per sintesi ad alta pressione in mezzo liquido;

I.P. 486.196 (11 marzo 1952) Processo per la produzione di urea;

I.P. 492.741 (11 luglio 1952) Procedimento per la produzione di idrogeno e ossido di carbonio da combustibili liquidi (oli minerali pesanti);

I.P. 546.411 (24 febbraio 1955) Separazione di acetilene da gas di cracking del metano con solvente selettivo.

 

IL CILIEGIO DI FAUSER.

    In via Marconi a Novara, ogni primavera, fiorisce il meraviglioso ciliegio di Giacomo Fauser.

    Fauser aprì aziende in tutto il mondo, anche in Giappone… e i Giapponesi, si sa, per loro cultura quando fanno affari portano sempre un dono legato alla loro tradizione. A Fauser portarono un ciliegio.

    Quando decise di vendere tutta l’area della fonderia e della abitazione di famiglia, Giacomo Fauser mise una sola clausola: il ciliegio non doveva essere mai abbattuto qualsiasi fosse la destinazione d’uso. Così è stato e ancora oggi i Novaresi sanno che è arrivata la primavera quando vedono la fioritura del ciliegio di Fauser.

Cimitero Monumentale
Fotografia di GIUSE CASARI

 

LA SCIENZA E L’INDUSTRIA

  • “Rivista Industriale. Varietà economiche, giuridiche e tecniche” – Milano – Anno III – N° 6

      Novembre-dicembre 1956

Aspetti fondamentali dell’industria chimica moderna.

Prolusione tenuta dall’Ing. Giacomo Fauser all’Università degli Studi di Milano, p. 43

 

     “[…] Non esiste campo nel quale la stretta collaborazione fra la scienza e la tecnica abbia dato risultati così fecondi e prodigiosi come quello dell’industria chimica.

     L’impiego di catalizzatori dotati di particolare attività ha permesso di compiere miracoli, cosicché oggi la sintesi chimica è in grado di creare in poche ore prodotti per l’elaborazione dei quali la natura impiega talvolta intere epoche geologiche, e con caratteristiche non solo eguali, ma sovente migliori di quelle dei prodotti naturali.

     Partendo dagli elementi semplici, quali l’azoto e l’ossigeno dell’aria, oppure facili a prodursi, quali l’ossido di carbonio e l’idrogeno, e ricomponendo le molecole in mille modi diversi, il chimico è riuscito a costruire i più complicati edifici molecolari della chimica organica, considerati pochi decenni fa un privilegio della natura. E quelle molecole, rielaborate dalla tecnica moderna, riappaiono trasformate magicamente sotto forma di fertilizzanti, di fibre tessili, di materie plastiche, di colori, di medicamenti e profumi. […]

    Un esempio brillante dei mirabili risultati a cui conduce l’applicazione della tecnica alla industria chimica è fornito dalla sintesi dell’ammoniaca; non si pecca di esagerazione affermando che tale procedimento rappresenta uno degli avvenimenti industriali più significativi del nostro secolo, non soltanto per il suo alto interesse scientifico, ma soprattutto per la sua immensa portata politica e sociale.

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Impianto di sintesi dell’ammoniaca a Novara – ASNO, Fondo Fauser, Busta 56, fascicolo 37.4.1
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Impianto di sintesi dell’ammoniaca, colonna di separazione dell’ammoniaca, 1928 – ASNO, Fondo Fauser, Busta 56, fascicolo 37.4.1

 

     L’umanità ha vissuto parecchi secoli sfruttando le riserve accumulate nella terra, ma questa situazione non si sarebbe potuta prolungare indefinitamente.

     La fertilità della terra, trattata chimicamente e razionalmente, si è straordinariamente accresciuta, e l’azoto che la chimica moderna è riuscita ad attingere a quella miniera inesauribile e così facilmente accessibile che è l’atmosfera, ed a trasfondere nel suolo, ha fatto rifiorire le messi così abbondanti come quelle dell’ “humus” primitivo.

     […] Eppure ciò che poteva sembrare allora un sogno irrealizzabile, è divenuto realtà: l’Italia può giustamente vantarsi di essere stata una delle prime nazioni, dopo la Germania, a risolvere il problema vitale dell’azoto”.

 

  • Conferimento della laurea “honoris causa” in chimica industriale all’Ing. Giacomo Fauser da parte dell’Università di Milano. – ASNO, Fondo Fauser, Busta 54, Sezione Università e Politecnici

La motivazione per il conferimento della laurea “honoris causa” in chimica industriale viene approvato nella seduta del consiglio di facoltà del 2 marzo 1956.

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Novara – impianto dell’elettrolisi dell’acqua per la produzione di idrogeno – ASNO, Fondo Fauser, Busta 56, fascicolo 37.4.1
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Impianto di Novara – ASNO, Fondo Fauser, Busta 56, fascicolo 37.3.1

 

    “Giacomo Fauser ha contribuito potentemente alla profonda evoluzione dell’industria chimica verificatasi dalla prima guerra mondiale in poi.

    Egli, da modeste esperienze compiute nelle propria officina di Novara fra il 1915 ed il 1922, pervenne nell’ultimo trentennio alle più vaste e significative attuazioni delle sintesi dei gas sotto pressione.

    Dal processo per l’ammoniaca sintetica passò nuovamente alle industrie dell’acido nitrico dell’urea e in generale di tutti gli azotati sintetici. La sua ricerca si estese alle idrogenazioni dei petroli, applicate in grandiosi impianti, alla sintesi del metanolo e derivati, ad altri processi di minor mole ma non meno significativi per metodi ed attuazioni. […]

    L’Italia gli deve basilari industrie, ma anche una vera e propria scuola di chimici, di ingegneri, di tecnici che egli ha educato e plasmato, e diffuso poi nel mondo, in oltre trentacinque anni di austera ed ininterrotta ricerca”.

Da ASNO, Fondo Fauser, Busta 54, sez. Università e Politecnici, pagina di giornale senza indicazione della testata.

Cimitero Monumentale Novara Giacomo Fauser Vita

Cimitero Monumentale Novara Giacomo Fauser Vita
Giacomo Fauser con la delegazione Giapponese della Toyo Koatsu Members in visita – Novara gennaio 1955 – ASNO, Fondo Fauser, Busta 56, fascicolo 37.1.5

 

  • Tra Novara e Milano.

    Ma i Novaresi soprattutto non possono dimenticare che è all’ing. Giacomo Fauser, affezionato alla sua Novara, […] che si deve se Novara è dotata di quel grande complesso dell’Istituto Donegani e dello stabilimento Montecatini-Azoto, che è uno dei maggiori del mondo e che tuttora serve ad esempio a quanti altri anche in America impiantano stabilimenti del genere. Infatti Novara è orgogliosa di questo suo grande figlio, che, pur nella sua caratteristica e quasi proverbiale modestia, ha un nome così glorioso da essere legato a ben 200 impianti industriali sparsi nei quattro continenti.

    Pochi anni dopo, il 19 maggio 1954, con decreto del Presidente della Repubblica n° 695 vi è il trasferimento del capitale della borsa di studio “Dottor Ing. Giacomo Fauser”, istituita presso il Politecnico di Milano, alla cattedra di impianti industriali chimici del Politecnico medesimo.

    Va ricordato, inoltre, che Giacomo Fauser era socio della Associazione Laureati e Allievi del Politecnico di Milano e che come tale fu sempre sostenitore dell’istituto.

    Infine, Fauser fu negli anni un sollecito mecenate della Cattolica di Milano, a cui ogni anno versava offerte generose.

Cimitero Monumentale Novara Giacomo Fauser Vita
Corriere della Sera del 17 Febbraio 1940 – ASNO, Fondo Fauser, Busta 54

 

LA PRIMA FABBRICA FAUSER

    Nel quartiere di Sant’Agabio, seguendo via Fauser, ci si imbatte nell’area dove ha avuto sede il primo grande impianto per la produzione dell’ammoniaca e soprattutto il primo impianto della chimica moderna italiana. Conoscere la storia di questo luogo significa in verità seguire la storia di un’azienda (la Montecatini, poi Montedison e infine ENI-Donegani) e della chimica italiana nel mondo.

    Tutto ha inizio con Giacomo Fauser e il suo incontro con Guido Donegani che sente parlare della scoperta di un giovane laureato:

    25 maggio 1921 – Donegani viene a Novara per incontrare Fauser. Valuta positivamente il costo di produzione dai dati dell’impianto pilota e dichiara immediatamente il suo interesse

    31 maggio 1921 – solo una settimana dopo l’incontro Donegani fonda con Fauser la Società Elettrochimica Novarese nella quale investe due milioni di lire

    1922 – Viene acquisito il sito industriale in zona Boschetto dove Fauser realizza un impianto semicommerciale da 100kg/giorno di ammoniaca

    A Novara da quel momento si crea non solo un polo chimico ma anche un complesso chimico-industriale che dà lavoro a moltissimi operai, impiegati e ricercatori. Ricordiamo che il complesso industriale al massimo dell’impiego ebbe circa 4000 dipendenti, molti davvero rispetto ad una città come Novara di 100.000 abitanti.

Cimitero Monumentale   Cimitero Monumentale Novara Giacomo Fauser Vita

 

    Inizialmente il complesso industriale prevedeva due poli, uno accanto all’altro, posti ai due lati del piazzale. Sulla destra si ergeva un edificio che accoglieva i lavoratori con la sua grande insegna AMMONIA e DERIVATI. Dietro all’edificio si snodava la vera e propria fabbrica, il primo impianto che produceva ammonica con tecnologia propria. L’edificio è stato demolito e al suo posto è nato l’impianto dell’azienda Isagro. I cancelli, tuttavia, sono quelli originali della vecchia fabbrica.

    Sulla sinistra, in stato di abbandono, vi è edificio costruito attorno al 1925. Si tratta del primo laboratorio di ricerca che Giacomo Fauser ha fatto costruire per sostenere lo sviluppo dell’impianto di produzione della ammoniaca. In sostanza sulla destra vi era la fabbrica e sulla sinistra i laboratori di ricerca.

Cimitero Monumentale   Cimitero Monumentale

Cimitero Monumentale   Cimitero Monumentale Novara Giacomo Fauser Vita

 

    Il polo chimico a Sant’Agabio, voluto da Fauser e Donegani, aveva:

  • L’infermeria, collocata di fronte ai laboratori di ricerca. Qui vi erano giorno e notte medici. Talvolta proprio quei medici diventavano i medici di famiglia del personale del polo chimico—industriale;
  • Il CRAL, posto tra le fronde ombrifere degli alberi. Qui vi erano il bar, la sala da biliardo ed uno spazio per le mostre d’arte;
  • La fermata dell’autobus. Negli anni ‘40/’50, per facilitare la movimentazione del personale, nel piazzale si pose la fermata capolinea di un autobus che veniva dalla città: il capolinea si chiamava Montecatini;
  • La chiesa, che si trova tuttora all’imbocco di via Fauser e oggi chiusa;
  • La mensa che si snoda dalla chiesa fino alla vecchia infermeria e che è ancora in funzione.

Cimitero Monumentale   Cimitero Monumentale

Cimitero Monumentale   Cimitero Monumentale

 

Testi: Emanuela Fortuna

Immagini fotografiche: Camillo Balossini e Giuse Casari